9 febbraio.misure cautelari e un arresto dopo i fatti di capodanno
NOVITÀ&AGGIORNAMENTI
TRATTATO DI BOTANIC(A) INFESTANTE
Capitolo 1: Case vuote, case occupate, case murate
Non per decoro, non per un qualche interesse per la struttura, non per “riqualificarla”, non per darle nuova vita. Allo sgombero, in data 13/12, del Fenix, piccolo stabile di due piani all’angolo tra Corso San Maurizio e Via Rossini, non si riesce a trovare una ragione, se non quella di imporre nuovamente la legalità, ed il conseguente abbandono, su uno spazio precedentemente illegale, ma vivo e vissuto. La solerzia di polizia ed operai nel mettersi a servizio della legge e di chi ne fa le veci da queste parti (M5S ed Appendino) raccontano di più del triste servilismo di queste persone. Sono la rappresentazione di istituzioni che impongono l’abbandono, la chiusura, lo svuotamento fisico, culturale e sociale piuttosto che permettere la deviazione dal tracciato della legalità e della normalità di uno spazio autogestito, accessibile e fresco dell’inaugurazione di una biblioteca, già teatro di incontri, distribuzione di materiale informativo, proiezioni, concerti, presentazioni di libri e molto altro.
Purtroppo non c’è da stupirsi. L’abbondono degli spazi rientra perfettamente nella realtà che, in parte volutamente, in parte per incapacità, dipingono le istituzioni e chi ha le redini della modifica della geografia urbana. Torino è piena di spazi vuoti, di cui spesso e volentieri non ci si ricorda neanche quando furono abbandonati, né si sa quando verranno utilizzati nuovamente. Quello di cui ormai si sono resi conto tutti, aldilà delle tempistiche, è il processo che in qualche modo investe tutti questi spazi: l’abbandono prolungato ed in qualche caso voluto;il degrado di quanto era e vi era nello spazio nell’attesa del grosso investimento di un privato o di un’ondata di gentrificazione che porti soldi freschi e nuove prospettive di lucro nel quartiere interessato; un paio di passaggi di proprietà, aste ed appalti; l’abbattimento o il restauro ed infine l’apertura dell’ennesimo supermercato, centro commerciale, palazzone di uffici o condominio o chissà cos’altro. La logica è sempre la stessa: l’importante è, prima o dopo, cavarci sopra un bel po’ di soldi.
Il Fenix difficilmente sarà interessato da progetti ed investimenti a breve: nel dubbio ne sono perciò state murate le porte e le finestre. Un monito per tutti: lasciate vuoti gli spazi vuoti. Vale per tutti: se siete senza casa e ci sono case senza gente, non pensate ad occuparle: iscrivetevi alle liste ATC, aspettate qualche anno, che nel frattempo ci sono i dormitori. Nel caso voleste partecipare alla creazione di spazi autogestiti, dove proporre eventi musicali, culturali ed informativi, fatevene una ragione: non si può, saziate la vostra voglia di musica ed attivismo iscrivendovi all’Arci.
La Torino dei 5 Stelle, goffi venditori di fumo di cui rideremmo non fosse per l’ingenuità con cui si sono fatti abbindolare cittadini e movimenti politici, punta spedita, a colpi di denunce ed operazioni repressive, alla normalizzazione, o meglio all’annientamento, deli spazi occupati. Nelle ultime settimane abbiamo assistito all’inizio dello sgombero delle palazzine del Moi, alle denunce nei confronti degli occupanti dell’Asilo di Via Alessandria, al blitz contro Fenix ed alle richieste di sgombero nei confronti di Manituana e dell’Edera Squat. Se un tempo un paonazzo Beppe Grillo urlava nelle piazze di mezza Italia che “l’onestà andrà di moda”, ora le amministrazioni pentastellate avanzano un nuovo slogan, nei loro intenti un dogma: “la legalità andrà di moda”, e la repressione ne sarà lo strumento.
Il potere ci impone di scegliere: la gioia di lottare per qualcosa di altro ed il rischio di subire la violenza di chi comanda, o l’accettazione di una realtà annichilente ed asservita alla speculazione ad alle logiche del profitto, che svuota le nostre vite, i nostri quartieri e gli spazi che viviamo di ogni speranza, possibilità e prospettiva.
Abbiamo preso la nostra scelta. Ribadiamo la nostra solidarietà e complicità a Fenix, e cogliamo l’occasione per fare appello a tutti affinché la denuncia di sgombero dell’Edera Squat (sporta dalla Circoscrizione 5) non prenda forma.
Non è il colore politico che differenzia l’operato di chi comanda: tutti ugualmente asserviti ad una legalità che è coercizione, tutti in prima fila all’attacco di qualsiasi esempio che possa minare il loro potere. Reprimere le esperienze di autogestione, non tollerare chi fa a meno dell’ombrello-catena della legalità. Per questo il nido del Fenix è stato murato.
Ma, mentre giunte e Questori si susseguono e vengono dimenticati o peggio ricordati come una pagina da dimenticare, Fenix rinasce dalle sue ceneri da 3 decenni, e lo farà ancora.
Una radice in ogni crepa, un’occupazione in ogni casa abbandonata.
Gli occupanti dell’Edera Squat – Lucento – 18/12/2017
FENIX FROST DANCE
SULLO SGOMBERO DI FENIX
13 dicembre 2017, alle 6 del mattino la digos sfonda la porta di Fenix. Festeggiano l’anniversario della strage di Stato come Cristo comanda. Sul ghiaccio dei giardini irreali scivola lo sgombero che svela definitivamente il volto della giunta comunale 5 stelle. La giunta del dialogo con i centri sociali, squat e periferie varie. Propaganda elettorale, parole al vento cui non abbiamo mai creduto. E i fatti lo dimostrano: dopo lo sgombero strisciante del MOI, lo
sgombero ghiacciato di Fenix. Nessuno fa sgomberi sotto zero, ma a Torino si può. Lo vogliono tutti, il PD e la Lega che l’hanno invocato fin da maggio, lo vuole il tablet neo-qualunquista Cronaca qui…
Ma la responsabilità politica principale è della giunta pentastellata. Dopo solo 5 giorni dall’occupazione del 13 maggio, avevano già deciso che l’occupazione di Fenix è una questione di ordine pubblico, presentando denuncia “alle autorità competenti” per
“Occupazione Abusiva” “affinché provvedano a quanto di rispettiva competenza”. (assessore al Bilancio S. Rolando, consiglio comunale del 29-5-2017). Altroché dialogo con le esperienze di autogestione. E Fenix è un’esperienza storica che continua a rinascere dalle sue ceneri. Da quel giorno di metà maggio tutto è in mano agli sbirri, ben contenti di “lavorare” per estirpare il “crimine”.
A 7 mesi esatti dall’occupazione, lo sgombero. Il magistrato di turno si accanisce con Fenix, ponendola sotto sequestro giudiziario, come era già successo nel 2005 per la prima volta in Italia… a Fenix! Pochi mesi dopo anche il presidio NO TAV di Venaus fu sequestrato con lo sgombero. Entrambi furono rioccupati.
Così, la giunta 5 stelle non esita a chiedere lo sgombero di una biblioteca gratuita autocostruita – con un’intensa attività di presentazioni e di concerti – spazio di ritrovo di varie realtà attive sul territorio, frequentata dagli abitanti del quartiere e dagli studenti.
L’autogestione dà fastidio a qualunque potere in quanto ne è la negazione.
Porta divelta, libri per terra, inferriate storiche tagliate con il flessibile, muri di mattoni alle finestre, sfilata di uniformi di polizia e CC, molti digos sfaccendati. Gli sbirri parlottano con gli
esattori dell’IREN per staccare il quadro elettrico. Per trasformare il luogo in una caverna invivibile. Evidentemente non vi è alcun altro progetto su Fenix, l’unico vero obiettivo è di
rendere inabitabile uno spazio pubblico a costo di devastarlo. Dopo lo sgombero del 2005, il PD ci aveva messo dentro uno dei suoi gruppi – che lo teneva chiuso – per impedire che fosse rioccupato. I 5 stelle fanno di più, passano all’azione repressiva dello sgombero, quando gli sgomberi ovunque sono sospesi per motivi di sopravvivenza al freddo. Di fronte a Fenix fa bella mostra lo Spazio Comunale Abbandonato (SCA) dell’ex Rosalia occupata, sgomberata anch’essa nel 2005.
Complimenti alla giunta 5 stelle! Alle prossime elezioni la propaganda elettorale ve la
garantiamo noi. Come la garantimmo ai socialisti corrotti che sgomberarono, devastandolo, il Barocchio squat. Non furono rieletti.
Nel frattempo gli squatter di Fenix e i molti solidali, che hanno utilizzato o meno questo spazio, si dedicheranno a tutte le attività di risposta alla violenza di Stato che riterranno legittime e opportune, fuori da qualsiasi divisione manichea tra legalità e illegalità che caratterizza i giustizialisti 5 stelle.
Le attività di azione diretta di Fenix continuano per le strade del centro.
RIOCCUPEREMO FRA CINQUE MINUTI
FENIX RINASCE DALLE SUE CENERI TORINO, 13-12-2017
FENIX SGOMBERATO, CI VEDIAMO IN CENTRO!
Fenix sgomberato, ci vediamo in centro
Questa mattina 13 dicembre (1312) viene sgomberato il Fenix,occupazione anarchica nata esattamente sette mesi fa. Lo spazio aperto e liberato ha ospitato e dato vita a diverse iniziative: concerti, presentazioni di libri,assemblee di altri collettivi della città, laboratori e incontri ludici con i bambini,cinema bellavita, l’autoproduzione di testi e una distribuzione di libri. Le energie delle persone che insieme, attraverso l’autogestione, hanno permesso a Fenix di rinascere si sono manifestate in un continuo di incontri, scambi e relazioni spontanee e disinteressaterendendo possibile che la casa e il parco intorno fossero davvero come vivi e pulsanti di passione. Giusto una dozzina di giorni fa era stata inaugurata la biblioteca autogestita con la “cena per un libro”.
Purtroppo la vita in questa società non si può esprimere al di fuori della gabbia e delle leggi dello stato, così in quattro e quattro otto per mano di poliziotti asserviti e lavoratori senza dignità il Fenix viene sgomberato e torna nell’oblio dell’abbandono. La giunta comunale vanta infatti sullo stabile un bel progetto di muratura finestre con tanto di sigillo per dichiarare il posto sotto sequestro. Ecco che di nuovo un gruppo di inutili e falliti detentori del potere emette sentenze di sgombero e pone fine a un progetto spontaneo di conoscenza e cultura. Un progetto che non chiede un soldo, funziona ed è veramente costruito “dalbasso”, rispondendo a reali esigenze e desideri. Siamo certi che a parte il distruggere, annullare, sgomberare, la nuova giunta, che si riempie la bocca di partecipazione e “democrazia diretta” continuerà a non essere in grado di proporre nulla di utile o interessante se non preoccuparsi di ripulire il centro in vista dell’ostensione della sindone.
Le persone che hanno fatto vivere Fenix continueranno a testa alta a provare a vivere secondo i propri modi e desideri, tentando sempre di ribaltare il sistema del potere.
Ad ogni sgombero 10 100 1000 occupazioni!
Solidarietà al Fenix sgomberato
Sul fenix sgomberato (CSOA Askatasuna)
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SOLIDARIETA’ AL FENIX SGOMBERATO
Le esperienze di autogestione, come sempre, vengono represse con tutti i mezzi e gli uomini
necessari. Non c’è spazio in questa asettica e malata società per l’azione diretta e qualunque
alternativa sociale e politica che esca dai binari prefissati dal potere.
La politica ambigua ed infame dei Cinque Stelle si è accalappiata i favori di alcune aree ingenue
di movimento con uno specchietto per allodole vecchio quanto purtroppo efficace: le promesse
di dialogo con gli spazi occupati. Dialogo che qualcuno ha accolto come segnale positivo, ma
che è chiaramente un’arma pulita e facile per svuotare ogni esperienza di autogestione e
occupazione di tutto il suo potenziale sovversivo. La normalizzazione, infatti, smorza la
tensione e fa perdere il senso stesso della costruzione di queste alternative dal basso.
Il Fenix non ha mai accettato compromessi, ed ecco la risposta: in data 13.12 è stato sgomberato
e murato. Una realtà intensamente vissuta negli ultimi sette mesi, sette mesi in cui iniziative di
vario genere hanno aperto uno squarcio nel pieno del centro e del salotto torinese. E’ stato uno
spiraglio alternativo di vita di chi, dal rifiuto di un’esistenza votata al profitto è stato in grado di
creare concretamente la propria risposta, e lo ha fatto in modo spudorato e palese, nel centro
città, apertamente a testa alta.
E questo è una spina nel fianco per l’amministrazione, lo è per la magistratura, che come
ingranaggio ben oliato di uno stato decadente distrugge qualunque realtà minacci di evadere dal controllo; ed ecco le forze dell’ordine, come pedine asservite ed automi senza identità propria che eseguono ogni ordine venga impartito, a sfondare le porte del Fenix all’alba di un mercoledì torinese, più gelido e grigio del solito.
Finestre e porte sono state murate, ma il vissuto e i legami non si cancellano né con i mattoni né
con i sigilli: non è la fine di nulla.
Siamo e saremo ovunque e sempre infestanti contro l’oppressione.
Edera Squat, 16 dicembre 2017
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FENIX SGOMBERATO
Ciao a tutti,
diamo notizia che stamattina il FENIX OCCUPATO è stato sgomberato e si sta procedendo in questo momento a sigillare porte e finestre con calce e mattoni
Il FENIX (un casotto nei Giardini Reali, via Rossini) è stato la prima occupazione della città di Torino circa 30 anni fa
Quella prima occupazione fu poi forzosamente interrotta e ripresa nuovamente 7 mesi fa, con grande gioia e condivisione di tanti
Oggi, nel giorno in cui ricorreva per l’appunto il settimo mesiversario della nuova occupazione, alle ore 6 del mattino la polizia ha sfondato per entrare
In quel momento nessuno era all’interno
I compagni stanno in questo momento portando via i libri della libera biblioteca che il FENIX ospita, la mobilia ed il resto
Proviamo tristezza e rabbia per la inutilità, sopraffazione e arroganza di questo come di ogni sgombero o limitazione di accesso a luoghi pubblici, solidali, intelligenti e belli
A presto per continuare
michelottilibero fenixlibero
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Il Fenix sgomberato questa mattina pare ora una tomba con le finestre murate e la porta blindata. Un lutto in più nell’indifferenza della gente pavida. La repressione non demorde ma trova complicità. Ricordate.
Gianni Milano
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Apprendiamo purtroppo oggi dell’ennesimo sgombero subito da Fenix, dal 1986 prima e orgogliosa madre di tutte le occupazioni torinesi, rioccupata e sgomberata una infinità di volte.
Siamo vicini e solidali con gli occupanti e ci aspettiamo di rivederla volare e tornare attiva tra di noi in una nuova occupazione.
L’USI-AIT vi è al fianco ed al fianco di tutte le autogestioni e sperimentazioni per un mondo senza gerarchia e autorità ma di liberi ed uguali.
Solidarietà quindi sul percorso intrapreso e solidarietà contro la repressione dello Stato.
Per l’USI-AIT Colby
Segretario Nazionale
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SOLIDARIETÀ AL FENIX
Torino e cintura NO TAV esprime massima solidarietà agli occupanti del Fenix sgombrati stamattina dalle “solerti” forze del disordine sempre pronte a reprimere gli spazi di autogestione ed auto determinazione.
Come sempre hanno agito all’alba in una città ancora addormentata cercando di non avere testimoni per i propri soprusi.
Non hanno risparmiato nulla del loro repertorio autoritario compreso l ‘ utilizzo dei cani e quello di operai privati di coscienza critica nei confronti di quel potere che pure non li considera persone.
Lo spazio di condivisione e libertà è spesso stato utilizzato da Torino e cintura No TAV per le proprie riunioni e il volo della Fenice non si arresterà certo per i loro sigilli.
I simboli non sono casuali…l’Edera saprà tenacemente corrodere
sbarre e cemento …la Fenice riprenderà il suo cielo.
Assemblea NO TAV Torino e cintura
NOTAV Valli di Lanzo
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18 novembre, nasce l’EDERA squat
Nuova occupazione in città! Sta nascendo l’edera squat, in via pianezza 115, zona vallette. Vieni di corsa e fai girare. Sta sera ore 21.30 concerto acustico con Nil Fink , a seguire trash block.
presto il calendario con gli appuntamenti della settimana
comunicazione importante
giovedi 26 ottobre l’assemblea pubblica di fenix si terrà al Barocchio occupato per permettere a tutte e tutti di partecipare ai laboratori di autoproduzioni in programma dal pomeriggio. l’orario resta invariato alle 19,30.
ULTIMI AGGIORNAMENTI DA RAQQA
Gli ultimi aggiornamenti dal fronte di Raqqa da parte di Cekdar Agir, combattente Ypg, anarco-squatters di Torino.
1 Settembre 2017
L’operazione ira dell’Eufrate é ripartita il 24 agosto, dalla fine di luglio per una ventina di giorni l’operazione si era quasi totalmente bloccata, uno dei motivi sono gli attacchi portati avanti dall’esercito Turco sul lato di Efrin. Dal 24 Agosto per circa una settimana, dal lato est si è avanzato di circa 400 metri, per liberare quasi mezzo chilometro la resistenza da parte dei miliziani dell’isis è stata poca. Raqqa è una città fantasma e la conquista di nuove postazioni è stata molto veloce, l’unico pericolo sono le mine che purtroppo hanno portato la morte di 2 compagni delle Sdf, esse sono mine di vario tipo tra cui anche incendiarie, alcuni compagni sono rimasti feriti gravemente. I miliziani dell’isis per rallentare l’avanzata delle Sdf continuano ad attaccare con macchine esplosive, esse a volte vengono neutralizzate dai raid della coalizione, gli aerei individuano le macchine che sfrecciano ad alta velocità, la tattica dell’isis per prevenire i raid e quella di colorare le macchine con lo stesso colore delle macchine in possesso alle Sdf. La città é piena di tunnel in cui a volte i daesh attaccano le Sdf, in molti casi i gruppi di miliziani che portano avanti questi tipi di attacchi,sono stati quasi sempre neutralizzati. Lo stato islamico continua a colpire le Sdf con lanci di mortai specialmente di notte, ogni 5/10 minuti vengono lanciati sia verso l’est che verso l’ovest della città, continuano anche i lanci di razzi rpg, e in città sono sempre presenti i cecchini dell’isis. L’operazione nell’ultima settimana é accelerata, un mese fa in mano ai daesh rimaneva più o meno 3 chilometri quadrati di territorio nell’ovest della città, adesso si é ridotta più o meno a un chilometro e 200 metri, le truppe del cantone di Jezira hanno avanzato verso il centro della città superando le mura vecchie, i tempi che vengono dati per la liberazione di Raqqa sono di 2 mesi. Partecipano all’operazione ira dell’Eufrate le varie etnie presenti in Siria, Arabi, Curdi, Turcomenni, Armeni e Assire, sono preseti alcune truppe arabe di Efrin fra cui alcune fuoriuscite dall’Fsa, ci sono anche le forze cristiane assire denominati Msf, oltre a questi sono presenti anche le Ybs, unita di resistenza di Shengal, essa si trova nel nord dell’Iraq, nel 2014 aveva subito un duro attacco da parte dell’isis e i daesh avevano portato avanti un vero e proprio massacro verso il popolo Yezida, circa 7500 persone furono deportate dai monti di Shengal e molte donne furono rivendute come schiave, oppure date come spose ai miliziani dell’isis, per le strade di Shengal i daesh non si fecero scrupolo a tagliare le teste anche a bambini di un’anno. Le forze di shengal sono presenti in città anche per vendicare il popolo yezida massacrato nel 2014. In alcuni giornali sono uscite molte polemiche contro le Sdf e le forze americane, che gestiscono i bombardamenti che avvengono nel territorio, le polemiche riguardano i bombardamenti sui civili e che l’Onu vorrebbe aprire un corridoio umanitario. Raqqa e una citta fantasma, non c’e nessuno per strada e i civili che sono in città sono in mano all’isis, chi ha potuto e fuggito dalla città. A Tabqa i daesh utilizzarono i civili come arma di contrattazione, l’isis minaccio’ di sgozzare i civili se non gli avessero fatti fuggire, e quindi le Sdf decisero di far fuggire i miliziani dell’isis per salvare la vita di centinaia di persone, un convoglio di 200 persone fuggi dalla città, purtroppo credo che non c’e la possibilità di aprire un corridoio, la città e piena di mine e per strada non ci sono civili, ci sono i combattenti dell’isis che sparano a ogni cosa che si muove, certamente i civili non possono muoversi e andarsene, purtroppo sono sotto tiro dei bombardamenti anche se si cerca di essere i più precisi possibili. Corrispondenza dal fronte di Raqqa. 1 Settembre 2017
Aggiornamenti dal Rojava
Di seguito, 4 contributi audio con Cekdar Agir, anarco-squatter di Torino e combattente YPG dal fronte Raqqa:
prosegue l’avanzata delle sdf contro l’isis a Raqqa (clicca per il link)